Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Ho sempre agito nel massimo rispetto delle leggi e con il solo intento di rappresentare al meglio il nostro Paese. Sono grato che la verità sia emersa e che la mia integrità sia stata confermata». Così il generale Roberto Vannacci, ora europarlamentare della Lega, ha commentato il proscioglimento dalle accuse di peculato e truffa che gli erano state contestate durante il suo periodo da addetto militare pro-tempore presso l’ambasciata italiana a Mosca.La decisione della DifesaA dare l’annuncio è stato, nel pomeriggio di sabato 3 agosto, l’avvocato del generale, Giorgio Carta, che ha spiegato come, con decreto del 26 luglio, «il sottocapo di Stato maggiore della Difesa abbia decretato “la non sussistenza di alcun tipo di responsabilità amministrativa, per dolo o colpa grave” e abbia trasmesso i relativi atti alla competente Procura Regionale per la Sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti che, peraltro, a differenza di quanto riferito dai media, non aveva comunicato all’ufficiale alcun procedimento a suo carico».Loading…L’ipotesi di accusa a carico del generaleA Vannacci era stato contestato, in particolare, l’utilizzo improprio di un’auto di servizio e l’uso di risorse attinenti al fondo ’Promozione Italia’ per l’organizzazione di eventi conviviali istituzionali nel suo ruolo all’ambasciata di Russia. «A tal riguardo – ha chiarito il legale -, si comunica altresì che, contrariamente a quanto riportato dalla stampa, i fatti in questione non sono stati contestati nemmeno dalla Procura militare né da quella ordinaria. Tanto si rappresenta anche nella considerazione che la notizia dell’avvio della inchiesta era stata riportata con grande clamore su tutti gli organi di stampa, onde con la presente si intende dare uguale risalto mediatico alla positiva conclusione del procedimento che esclude definitivamente ogni ipotizzata responsabilità amministrativa e contabile».