ALICE BASSO, UNA FESTA IN NERO
(GARZANTI, PP. 320, EURO 18.60)
Le difficoltà di una giallista ai tempi del fascismo: nuova
avventura della dattilografa ventenne, Anita Bo, eroina
letteraria creata dall’autrice bestseller Alice Basso. Una Festa
in Nero è il quinto romanzo della saga iniziata nel 2020 con Il
morso della vipera.
Anita, vulcanica e bellissima, al pari di una stella
hollywoodiana, vive nella Torino degli anni Trenta.
Nell’incipit la troviamo, nottetempo, al volante di una Balilla
Spider Sport. Guida e pensa alle scelte fatte nell’ultimo
periodo: posticipare le nozze con il fidanzato Corrado. Ha preso
tempo perché non se la sente di “andarsi a chiudere nella gabbia
del matrimonio”. Corrado è sì “alto, biondo, bello, ricco,
buono”, ma lei non è fatta per la vita coniugale. Vuole lavorare
ancor prima di fare la moglie. È stata assunta in una casa
editrice, il suo capo è direttore di una rivista specializzata
in gialli. Lui si chiama Sebastiano e tra i due è scoccata la
scintilla d’amore.
A cimentarsi nelle crime story anche Anita che firma con lo
pseudonimo J.D. Smith. La sua non è fiction per dilettare i
lettori, nasce con un intento: far luce sui fatti di cronaca. La
letteratura per Anita è un impegno civile, un modo per portare a
galla la verità. Combatte così la sua personale battaglia per la
libertà e contro il regime. A rendere inquiete le giornate di
Anita è la sensazione di essere pedinata. Tutto questo mentre un
uomo misterioso si mette sulle tracce di Sebastiano.
Oltre ai romanzi con protagonista Anita Bo, Alice Basso ha
ideato il ciclo della ghostwriter Vani Sarca, apparsa per la
prima volta ne L’imprevedibile piano della scrittrice senza
nome, uscito nel 2015.
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