Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaSi intitola “Refresh and Reveal” e porta la firma dell’americano Ethan James Green il Calendario Pirelli 2025. La presentazione ufficiale, come da tradizione, avverrà a novembre, ma il backstage svela già tanto di questo calendario che, come sottolinea il giovane fotografo, vuole rappresentare «un ritorno alle origini e all’essenza della fotografia».Il set è a Miami e la cornice è quella della Historic Virginia Beach Park, un luogo senza tempo, «perfetto, selvaggio, dove la bellezza coabita con la natura», lo definisce la stylist del progetto, Tonne Goodman, una carriera passata a scattare con fotografi di spicco come Bruce Weber o Peter Lindbergh e una donna la cui influenza copre quattro decenni raccontati attraverso sofisticate immagini di moda sulle copertine di “Vogue”.Loading…Protagonisti dei prossimi 12 mesi tre uomini e nove donne tra cui l’italiana Elodie: Simone Ashley, Martine Gutierrez, Hoyeon Jung, Padma Lakshmi, Hunter Schafer, Jenny Shimizu, Connie Fleming, Jodie Turner-Smith, Vincent Cassel, John Boyega e lo stesso Ethan James Green. Un vero e proprio viaggio nella “bellezza”, declinata in tutte le sue forme e in tutti i suoi significati, fa da sfondo al 2025. «La bellezza è qualcosa di interiore, che accade dentro di noi, quando accade la riconosci subito», dice Green. Ma la bellezza, nella sua natura camaleontica, è anche «la sicurezza in se stessi e l’accettazione del proprio io» dice Padma Lakshmi o una forma «di spiritualità» secondo John Boyega. E ancora: la bellezza è pura «gentilezza» per Simone Ashley, «movimento ed energia» per Elodie o «un’emozione» per la Goodman. Significati diversi per identità altrettanto marcate si susseguono così in centinaia di scatti da cui poi solo dodici ne saranno selezionati, probabilmente quelli che più riusciranno a trasmettere quell’essenza della fotografia a cui vuole arrivare Green e quell’idea di bellezza nelle sue molteplici sfumature.Calendario Pirelli, le foto del backstagePhotogallery25 fotoVisualizza Refresh and Reveal, si diceva. Tradotto letteralmente, aggiornare e svelare. «Aggiornare per me significa un ritorno alle origini ma con qualcosa che lo faccia percepire più contemporaneo. Mentre svelare significa mostrare la pelle, il corpo», ha spiegato Green nel corso di un incontro che si è tenuto a fine giugno nei due giorni di shooting a Miami. Torna così la nudità nel calendario 2025, una nudità elegante e appena accennata, perché, spiega Goodman, «il concetto di svelare non é solo il fare vedere la pelle ma rivelarla, è il modo di esprimere l’identità della persona, appunto di come la si “scopre”».Parte da questi concetti, dunque, la vera sfida della 51esima edizione del Calendario Pirelli e di chi lo realizzerà, il Michingan boy, con base a New York, 34 anni, una ex carriera da modello. Green non nasconde l’emozione e l’eccitazione per essere rientrato nella “lista” privilegiata dei fotografi dell’iconico The Cal: «Mi hanno chiamato il giorno del mio compleanno, mi hanno chiesto se volevo farlo ed è stato emozionante. Rappresenta una nuova pietra miliare per me. Mi sento come quando ho fotografato la mia prima copertina di Vogue o quando ho pubblicato il mio primo book fotografico». Un traguardo significativo per chi, come Green, ha iniziato a fare i primi passi nel mondo della fotografia quasi per gioco, con qualche scatto agli amici più intimi: «Volevo fare il fotografo quando avevo 14 anni, e poi qualche anno dopo ho pensato che potevo fare il modello, sarei andato alla scuola d’arte a Detroit anziché andare all’università», si racconta Green. «Ho incominciato a viaggiare a New York quando avevo 17 anni e l’ho fatto per qualche anno e poi poco più che ventenne ho ricominciato a scattare fotografie. Non volevo farle di moda, ho pensato ai ritratti, e quindi ho cominciato a fare foto ai miei amici al parco vicino al mio appartamento nel Lower East Side. Attraverso questa esperienza ho fatto nuove amicizie, persone che arrivavano a NY per la moda e l’arte, arrivavano con i loro vestiti e completi nel mio appartamento, prendevamo un caffè freddo scegliendo i capi di abbigliamento insieme, e scattando in digitale in modo che io potessi mostragli le anteprime degli scatti. Le radici del mio lavoro nascono come collaborazioni e tutto è iniziato da lì».