L’artista libanese Charlie Khalil
Prince è il protagonista del nuovo appuntamento del viaggio
attraverso linguaggi, stili e le geografie della danza
contemporanea di In Levare, la stagione di danza contemporanea
in corso a Roma fino al 20 maggio ideata e prodotta dal Centro
Nazionale di Produzione della Danza Orbita|Spellbound con la
direzione artistica di Valentina Marini. Il coreografo e
musicista sarà in scena il 13 marzo alle 20.30 allo Spazio
Rossellini, con la prima nazionale di The body symphonic,
performance-concerto creata come un’opera meditativa in risposta
alle crisi attraversate dal Libano negli ultimi anni, in
particolare tra il 2019 e il 2021.
Charlie Khalil Prince, che con le sue creazioni ha girato i
più importanti festival e teatri internazionali e ha ricevuto il
prestigioso Boghossian Foundation Prize for Dance and
Performance, con questo nuovo lavoro transdisciplinare –
spiegano i promotori della rassegna “conferma la sua ricerca
radicata nell’intersezione tra corpo politico e poetico”. In The
body symphonic, di cui firma anche le musiche eseguite dal vivo
insieme con il percussionista Joss Turnbull, il coreografo
riafferma il suo manifesto artistico che vede nella danza una
espressione di resistenza. “Il corpo – spiega – è un luogo
dell’essere, di rivoluzione e di oppressione, di
rappresentazione e di errata rappresentazione. Il corpo accoglie
i segni di trasformazione, oppressione e resistenza. È la
superficie dove si incontrano idee e azione”.
Prince, da poco nominato artista associato di Aerowaves (il
network europeo che riunisce gli specialisti di danza di 34
paesi), dopo la prima la prima romana porterà la sua performance
al Teatro Comunale di Vicenza il 15 marzo nell’ambito del
Festival Danza in Rete.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA