Il Giappone cerca il sostegno di Tesla per rilanciare Nissan. Il titolo Nissan Motor è schizzato del 9,4% sul Nikkei, raggiungendo i 458,80 yen, dopo che il Financial Times ha rivelato un’iniziativa guidata da Hiro Mizuno, ex membro del cda di Tesla, con il supporto dell’ex premier Yoshihide Suga. Il piano mira a coinvolgere il colosso statunitense dei veicoli elettrici in un investimento strategico per la casa automobilistica giapponese in difficoltà.
Perchè Tesla si può interessare a Nissan
Come emerso lo scorso dicembre 2024, Honda ha firmato un memorandum d’intesa per stringere un accordo sia con Nissan che con Mitsubishi, dando vita al terzo gruppo automobilistico più grande al mondo. Tuttavia, nelle settimane successive era arrivato lo stop alla trattativa, con Honda disposta a negoziare solo a condizione che l’attuale Ceo di Nissan lasci il suo incarico. Una situazione complessa, dunque, che ha spinto un gruppo di imprenditori giapponesi a suggerire l’intervento di Tesla.
Secondo il Financial Times, che cita fonti anonime, il gruppo ritiene che Tesla possa essere interessata ad acquisire gli impianti di Nissan negli Stati Uniti, diventando così il partner tecnologico strategico tanto atteso. L’iniziativa nasce dalla possibilità che Tesla acquisisca gli stabilimenti Nissan negli Stati Uniti, rafforzando così la produzione nazionale in linea con le politiche di Donald Trump. Un ingresso di Tesla, sottolinea il Financial Times, allontanerebbe l’interesse di Foxconn, il colosso taiwanese dell’elettronica che nei mesi scorsi ha sondato Renault per acquistare parte della sua quota in Nissan.
Intanto, Nissan ha avviato a novembre un piano di ristrutturazione d’emergenza, che prevede il taglio di 9mila posti di lavoro e una riduzione del 20% della capacità produttiva globale. Negli Stati Uniti, la casa giapponese dispone di due impianti in Tennessee e Mississippi con una capacità annua di circa 1 milione di veicoli, ma la produzione del 2024 si è fermata a 525mila unità. La scorsa settimana è stato inoltre annunciato un taglio dei turni nei due stabilimenti americani.
E Nissan vola in Borsa (ma Moody’s considera il titolo come spazzatura)
Dopo la pubblicazione del rapporto, le azioni di Nissan hanno registrato un incremento del 9,6%. Un aumento che però non importa a Moody’s, che ha declassato il rating non garantito della società da Baa3 a Ba1, portandolo nella categoria junk (spazzatura), mantenendo l’outlook negativo.
Il declassamento, secondo l’agenzia, “riflette il deterioramento e l’aspettativa di una debolezza persistente nel profilo di credito di Nissan, in particolare nel suo free cash flow, che risulterà negativo nell’esercizio fiscale 2024 a causa di un calo degli utili. Inoltre, il margine Ebit del business automobilistico è previsto rimanere negativo fino al 2025”. Moody’s ha anche evidenziato i rischi legati all’attuazione del piano di ristrutturazione, che prevede tagli dei costi per 400 miliardi di yen entro la fine dell’anno fiscale 2026, le politiche commerciali globali e il rinnovo di una gamma di prodotti obsoleti.
Nessun commento dalle parti interessate
Nelle ultime settimane Nissan è alla ricerca di un partner strategico nel settore tecnologico e alcuni membri del consiglio di amministrazione hanno suggerito Tesla e Apple come obiettivi ideali. La scorsa settimana, Nissan e Honda hanno interrotto i negoziati per la creazione di un’alleanza automobilistica del valore di 60 miliardi di dollari. Nissan ha scelto di non commentare le notizie, mentre Tesla, Apple e gli uffici di Yoshihide Suga non hanno risposto alle richieste di commento.
Suga, che si è dimesso da primo ministro nel 2021, non ricopre attualmente alcuna posizione ufficiale nel governo, ma continua a essere membro della camera bassa del Giappone, rappresentando una circoscrizione nella prefettura di Kanagawa, sede storica di Nissan.