Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSi gioca d’anticipo. Anche se di poco, di un giorno rispetto al 2024 quando le lancette vennero spostate nella notte tra il 30 e il 31 marzo.Il passaggio dall’ora solare all’ora legale, nel 2025, è quindi fissato per la notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo. L’ultimo fine settimana di marzo. Che significa anche maggiore risparmio dal punto di visa energetico per famiglie e imprese. Perché le giornate si allungano e, giusto per far un primo esempio, le luci degli edifici si potranno accendere più tardi.Loading…Ora legale, lo scorso anno un risparmio per 340 milioni di kWhIn termini economici il risparmio è notevole. A quantificarlo, ogni anno, è Terna, la società che gestisce la trasmissione nazionale. Nei sette mesi di ora legale dello scorso anno, come è stato ribadito lo scorso 25 ottobre dall’azienda, «il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro».Con ora solare tagliate 160 mila tonnellate CO2Non meno trascurabile l’impatto ambientale, giacché il minor consumo di energia elettrica comporta una riduzione dell’emissione di anidride carbonica in atmosfera. Lo scorso anno, nel periodo che da marzo arriva sino a settembre, sono state evitate emissioni di CO2 per circa 160 mila tonnellate.In 20 anni risparmi per 2,2 miliardi di euroC’è poi un altro dato che riguarda il risparmio che in vent’anni ha interessato aziende e famiglie. Secondo l’analisi di Terna, dal 2004 al 2024 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale «è stato complessivamente di oltre 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro».