Al via questa mattina al Palazzo dei Congressi di Granada il vertice informale organizzato dalla presidenza spagnola dell’Ue. Si tratta del secondo giorno in cui i leader europei sono riuniti in Andalusia, dopo il summit della Comunità politica europea di ieri, che ha raccolto 45 capi di Stato o di governo, tra cui Volodymyr Zelensky. Sul tavolo della riunione di oggi i principali temi sono: autonomia strategica dell’Ue, dal punto di vista economico e della difesa, allargamento e riforme istituzionali, immigrazione, che sarà il dossier del pranzo di lavoro.
Al termine della riunione è prevista una Dichiarazione di Granada sulla quale, tuttavia, pesano ancora i veti di Polonia e Ungheria sul fronte migranti. Il vertice fa seguito alla visita all’Alhambra – seguita da una cena – da parte dei leader. Ad accoglierli il re Felipe e la regina Letizia. Felipe, dopo aver visto Zelensky, ha tenuto un intervento davanti ai suoi ospiti, facendo appello “ad una pace vera” in Ucraina ed esaltando la storia di Granada, “esempio di fusione culturale” in Europa.
Prima del vertice, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un bilaterale con il premier polacco Mateusz Morawiecki. In una diretta su facebook, Morawiecki ha riferito di aver incontrato Giorgia Meloni. “Siamo entrambi d’accordo sul fatto che è importante soprattutto difendere le frontiere esterne, perché altrimenti ci sarà sempre una situazione in cui decine di milioni di persone, se non centinaia di milioni di persone, vorranno venire qui da molte parti del mondo, ha detto Morawiecki. “L’Europa – ha avvertito – non sarà in grado di resistere a questo, l’Europa si romperà”.
Morawiecki ha aggiunto che “l’Europa si trova di fronte a una scelta fondamentale: accettare o meno l’immigrazione clandestina di massa”. “La Polonia pone un forte veto su questa posizione” ha ribadito il premier, raccontando di averne discusso ieri con i leader presenti al vertice. “Molti – ha aggiunto – sono d’accordo con me. Hanno paura di questo diktat proveniente da Bruxelles e Berlino. Noi non abbiamo paura di questa imposizione”.
Il premier polacco ha giustificato l’opposizione alle soluzioni individuate dall’Ue “per motivi di sicurezza nazionale”. “Vogliamo pace e sicurezza e difenderemo il diritto dei polacchi alla sicurezza”, ha aggiunto. Morawiecki è tornato infine sulla questione del ricollocamento dei migranti. “Non esiste – ha detto – la possibilità di distribuire gli immigrati clandestini senza il consenso degli Stati membri”. Seppure sia necessaria la maggioranza qualificata, Varsavia, insieme a Budapest, sostiene che l’accordo richieda il consenso di tutti gli Stati membri sulla base di un principio stabilito dai leader europei in passato.
Von der Leyen, ‘attuare piano Lampedusa e Memorandum con Tunisi’
“L’intesa sul regolamento sulle crisi migratorie è stato un grande successo, che un pezzo importante del puzzle del pacchetto. Ma ci sono anche le azioni operative: nel breve periodo agiremo secondo i dieci punti di Lampedusa e nel medio attraverso il memorandum con la Tunisia. E’ importante investire in questi Paesi e stabilire dei corridoi legali e umanitari” della migrazione. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen entrando al vertice Ue di Granada.
Migranti: Borrell, ‘sì a missioni navali, serve ok Tunisi’
“Dobbiamo pensare a un controllo delle frontiere esterne non solo nel Mediterraneo ma anche nel Sahel. E’ un compito difficile ma sono pronto a considerare questa opzione. Le persone fuggono perché devono farlo o per avere più opportunità, e l’Ue deve avere una posizione comune sul dossier”. Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell appoggiando l’ipotesi di usare “le nostre missioni della Politica di sicurezza e di difesa comune, come quelle navali o di terra, per combattere contro i trafficanti. Ma per far questo – ha precisato – serve l’accordo della Tunisia”.
“La missione Irini era stata concepita per la Libia, ma se ora dobbiamo spostarci su un altro territorio, possiamo farlo ma abbiamo bisogno sicuramente dell’accordo di questo Paese”, ha spiegato Borrell aprendo anche alla possibilità di inviare lo staff Ue nelle frontiere Sud dei Paesi nordafricano per attività di consulenza alle autorità locali.
Orban, impossibile intesa politica con noi sui migranti
“Non c’è alcuna possibilità di raggiungere alcun tipo di compromesso e accordo sulla migrazione. Politicamente è impossibile, non oggi: in generale per i prossimi anni”. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, all’arrivo al vertice di Granada polemizzando sull’intesa raggiunta al Consiglio dell’Ue sul patto sulle migrazioni dicendo di esser stato “legalmente costretto ad accettare” l’intesa.
“Questo non è un accordo sulle migrazioni, perché in precedenza avevamo deciso che l’immigrazione sarebbe stata regolata sulla base di un accordo unilaterale, cosa che è stata modificata nell’ultima riunione – ha affermato -. Polonia e Ungheria non erano soddisfatte della proposta, ma ci hanno spinto per far passare la proposta. Quindi l’Ungheria e la Polonia ne sono rimaste totalmente escluse”.
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