Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaA una settimana da quando Washington e Berlino hanno annunciato un possibile dispiegamento in Germania di missili Usa a medio-lungo raggio, scenario che ha spinto immediatamente Mosca a tuonare di «non poter escludere nessuna opzione» come rappresaglia a questa strategia (neanche quella di schierare dei missili nucleari), la neo eletta presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nelle “Linee guida” che ha illustrato alla Plenaria dell’Europarlamento ha ritirato fuori un cavallo di battaglia della scorsa legislatura: uno «scudo democratico europeo», in quanto, ha spiegato, «dobbiamo impedire che attori esterni interferiscano con i nostri processi democratici».Arriva un Commissario ad hoc per la difesa europea Ma questo scudo andrà oltre la tutela delle democrazie dei 27. Riguarderà l’ambito della difesa. Nel suo discorso programmatico, infatti, la presidente della Commissione ha prima promesso l’arrivo di un Commissario apposito, che lavorerà in tandem con l’Alto rappresentante, in linea con i Trattati; quindi ha fatto riferimento a una lista di grandi progetti «d’interesse comunitario», a partire da uno scudo missilistico blustellato.Loading…… e uno scudo aereo europeoUno scudo aereo europeo, dunque, «non solo per proteggere il nostro spazio aereo ma anche come forte simbolo della nostra unità in materia di difesa», ha spiegato von der Leyen.Da dove partiamoEcco, per la verità qualcosa di simile esiste già. E non si esclude che si possa partire proprio da questo: è lo European Sky Shield Initiative (o E.S.S.I) a trazione tedesca, che già coinvolge 21 Paesi europei, sia membri dell’Ue che esterni (come Regno Unito o Turchia). Però due pesi massimi – Francia e Italia – sinora se ne sono tenuti fuori, poiché il sistema Samp-T non ha trovato spazio nel mix.La sfida del mercato unico degli armamenti Lo scudo europeo di von der Leyen proverà a sanare la frattura? Molto si sta d’altra parte già muovendo sotto traccia. Il programma della presidente è molto ambizioso e prevede la costruzione di un’Unione della Difesa che stabilisca una sorta di mercato unico degli armamenti, sinora mai nato a causa delle gelosie nazionali e della bassa propensione a collaborare.