Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaContinua la corsa apparentemente senza freni del turismo dopo il blocco dei viaggi imposto dalle restrizioni per il Covid: con il 2024 l’Italia mette in archivio un nuovo primato con le presenze turistiche che hanno toccato quota 458,4 milioni, ulteriore crescita rispetto ai numeri già record del 2023 (+2,5%a fronte di una media Ue del +1,9%). Anche grazie a un ottimo quarto e ultimo trimestre (+11,1%) il nostro Paese ottiene un risultato importante: riesce a superare la concorrente Francia (450,1 milioni di presenze, -0,8%) e nella graduatoria europea si piazza così al secondo posto dietro la Spagna, per ora irraggiungibile con 500,1 milioni di presenze (+3,3%). Un Paese nel quale il turismo si conferma come il principale motore di crescita dell’economia.Arrivi in caloIl resto dei dati – ancora provvisori – diffusi giovedì 7 marzo dall’Istat non sono però tutti così brillanti. A partire dall’altra voce che insieme alle presenze (numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi) misura i flussi turistici: gli arrivi. Le persone che hanno effettuato il check in negli esercizi ricettivi italiani risultano infatti inferiori rispetto all’anno precedente: 129,3 milioni (-3,3%). Dietro il segno negativo si nascondono però tendenze opposte da parte delle due componenti di viaggiatori: gli stranieri continuano a scegliere l’Italia come meta delle loro vacanze (+0,9% di arrivi), mentre a non tenere il passo sono gli italiani (-2,2%). La divaricazione è ancora più evidente alla voce presenze: +6,8% per chi arriva dall’estero, -7,6% per i “domestici”. La clientela straniera si conferma prevalente rispetto a quella domestica: se già nel 2023 le presenze dei turisti provenienti dall’estero erano 234,2 milioni (52,4% sul totale), nel 2024 sono arrivate a superare i 250 milioni (54,6%).Loading…Meno turistici domestici anche per Spagna e FranciaC’è da dire, fa notare l’Istituto di statistica, che la flessione della componente domestica alla voce presenze è comune al trio dei “campioni europei” del turismo, perché anche spagnoli (-1,4%) e francesi (-1,7%) hanno viaggiato meno sul loro territorio. La crescita della componente estera della clientela non è fenomeno solo italiano ma riguarda tutti i Paesi dell’Ue (media +4,7%). Quanto alle strutture, infine, le presenze negli alberghi sono aumentate del 3% rispetto all’anno precedente, segnando un incremento molto più pronunciato di quello ottenuto dall’extra-alberghiero (+1,7 %).L’arretramento della FranciaL’Italia riesce a guadagnare il secondo gradino del podio europeo anche grazie alla performance opaca della Francia: quello transalpino è l’unico Paese (insieme alla Svezia) tra i 27 dell’Ue che ha subito un arretramento delle presenze. A compensare un flusso turistico casalingo negativo (-1,7%) non è intervenuta la componente straniera: nonostante le Olimpiadi di Parigi l’incremento è stato di appena l’1,2%, ben lontano dalla Spagna (+6,2%) e, come detto, dall’Italia (+6,8%) i cui 250,1 milioni di presenze straniere sono superati in Europa solo dalla meta iberica. Un’altra destinazione mediterranea molto amata dai viaggiatori come la Grecia ha numeri più piccoli (127,7 milioni di presenze straniere nel 2024).La Germania primo mercato di provenzienzaAl primo posto tra i turisti esteri che scelgono l’Italia c’è – come ha confermato l’Enit in un recente report – la Germania (14,8% nei primi nove mesi dello scorso anno), la recessione non sembra aver scoraggiato i viaggiatori tedeschi. Seguono la Francia (13,2%), il Regno Unito (7,5%) e gli Usa (circa 5%). Nel 2024 il contributo del turismo all’economia italiana, secondo le stime dell’Agenzia di promozione dell’offerta turistica italiana, è stato pari al 10,8% del Pil e ha generato il 13% di occupazione.