In epoca classica, i templi
seguivano sempre l’orientamento del sole. E anche stanotte,
nella valle dei Templi di Agrigento, si è attesa l’aurora che ha
illuminato di rosa la Via Sacra. Circa 300 spettatori sono
entrati nella Valle immersa nella notte e hanno seguito una
speciale visita guidata con i musicisti che apparivano come
fantasmi ora tra le colonne del Tempio di Giunone, ora lungo le
antiche mura, ora sotto un ulivo centenario per ritrovarsi
dinanzi al maestoso Tempio della Concordia al nascere del sole.
Non musicisti qualunque, ma il meglio del jazz italiano: il sax
di Max Ionata ha accarezzato l’altare di Giunone e introdotto al
Parco addormentato; scendendo la scalinata, al Giardino dei
Giusti, la cantante partenopea Marina Bruno ha letto i versi che
Kostantinos Kavafis ha dedicato a Itaca e al viaggio per mare;
la tromba di Flavio Boltro ha discusso con la potenza
scenografica della grande Akragas, per fermarsi sotto un ulivo e
passare il testimone allo struggente contrabbasso di Enzo
Pietropaoli.
Gran finale al Tempio della Concordia con i quattro musicisti
impegnati in un programma prezioso che ha percorso il
Mediterraneo, strizzato l’occhio alla canzone popolare siciliana
e reso omaggio al sito archeologico protetto dall’Unesco.
“La Valle dei Templi è unica, sono tanti anni che suoniamo in
tutto il mondo, ma è un’esperienza che resterà fino a quando
campiamo. Creare altra bellezza in tanta bellezza sembrava quasi
impossibile, noi ci abbiamo provato” sorridono i musicisti.
È una delle ultime tappe di un nuovo format di CoopCulture:
Invenzioni a tre voci, ha debuttato al Castello di Miramare e
dopo aver toccato diversi siti archeologici, è approdato ad
Agrigento; domani, secondo capitolo siciliano tra i templi di
Selinunte, poi domenica 11 agosto torna a Ostia Antica e chiude
il 31 agosto a Ercolano. “È un progetto che permette di narrare
l’archeologia attraverso la musica e viceversa – spiega Leonardo
Guarnieri di CoopCulture – un modo per attraversare la bellezza
italiana”.
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