10 settembre 2024 | 09.52
LETTURA: 2 minuti
“Questo campo è stato qui sin dall’inizio, insieme alla gravità e al magnetismo. Nonostante sia debole, è incredibilmente importante, contrasta la gravità e solleva letteralmente i cieli.”. Con queste parole, Glyn Collinson, responsabile scientifico in forza alla missione Endurance presso il Goddard Space Flight Center della NASA ha riassunto il risultato dell’intensa ricerca durata più di sessant’anni. Gli scienziati della NASA hanno finalmente rilevato un campo elettrico invisibile che avvolge la Terra, rinominato “polar wind”. Questo campo spiega come l’atmosfera terrestre sfugga facilmente e rapidamente sopra i poli nord e sud, influenzando la conformazione dell’atmosfera superiore del nostro pianeta.
La NASA ha anche rilasciato un video della missione di Endurance[embedded content]
La presenza di questo campo è stata ipotizzata per la prima volta oltre sessant’anni fa, quando diverse navicelle spaziali sorvolando i poli terrestri nel tardo 1960 rilevarono un flusso di particelle atmosferiche che sfuggivano nello spazio a velocità supersoniche. Tuttavia, la tecnologia dell’epoca non permetteva di rilevare direttamente il campo responsabile di questo fenomeno. Solo nel 2016, Collinson e i suoi collaboratori hanno iniziato a sviluppare sensori specifici per la missione del razzo sonoro internazionale Endurance, che ha permesso di raccogliere dati cruciali nel maggio 2022. La missione Endurance della Nasa ha potuto così registrare una minima variazione del potenziale elettrico di soli 0,55 volt. Tuttavia questa minima variazione è sufficiente per giustificare la fuga di particelle cariche dai poli, ovvero il “vento polare”.
”
Mezzo volt non è quasi nulla, è più o meno la tensione della batteria d’un orologio
“, dice Collinson, e tuttavia gli ioni di idrogeno vengono influenzati da questo campo di forza, subendo una spinta verso l’esterno di 10,6 volte più intensa della gravità. “Questa forza è più che sufficiente per contrastare la gravità, anzi, è sufficiente per lanciarli verso l’alto nello spazio a velocità supersonica”, spiega Alex Glocer, scienziato del progetto Endurance al Goddard Space Flight Center della Nasa e coautore dell’articolo pubblicato su Nature
.
Oltre a fornire una spiegazione per il fenomeno della fuga atmosferica, il campo elettrico terrestre ha implicazioni significative per la comprensione dei processi simili su altri pianeti del nostro sistema solare, come Venere e Marte. La scoperta apre nuove prospettive per indagare l’evoluzione dell’atmosfera terrestre e il suo impatto sulla formazione degli oceani. “Ora che abbiamo finalmente misurato questo campo, possiamo iniziare a porci alcune di queste domande più grandi ed eccitanti,” ha concluso Collinson.
Crediti immagini NASA/Space Goddard