Il crollo di ieri di Wall Street, con un calo significativo del Nasdaq (-3,3%), influisce negativamente sull’apertura delle borse europee, tutte in forte ribasso. Francoforte perde l’1,31%,a Parigi il calo è dell’1,14%, il Ftse100 lo 0,83% e il Milano l’1,05%, attestandosi a 33.509 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni cala leggermente al 3,64%, mentre lo spread con il Bund aumenta a 141 punti base, in un mercato in attesa di vari dati, soprattutto dagli Stati Uniti.
Molti i titoli in rosso a Piazza Affari
La giornata di ieri era partita bene per Milano e per l’Europa, ma la mazzata è arrivata nel pomeriggio dagli Stati, con i dati negativi nel settore manifatturiero che ha fatto crollare Wall Street e di rimbalzo anche l’Europa.
Sul listino milanese, si distinguono al momento Campari (+0,10% a 8,08 euro) e Saipem (+0,96% a 1,898 euro), quest’ultima premiata grazie all’aggiudicazione di due contratti offshore in Arabia Saudita, nell’ambito dell’accordo a lungo termine con Saudi Aramco, per un valore complessivo di circa 1 miliardo di dollari.
I maggiori ribassi della mattina sono stati registrati da Stmicroelectronics, che ha chiuso a 26,845 euro con una perdita dell’1,85%. Moncler segue con un calo dell’1,47%, chiudendo a 53,66 euro, mentre Brunello Cucinelli ha perso l’1,38%, scendendo a 89,20 euro. Anche Stellantis ha segnato un ribasso dell’1,33%, attestandosi a 14,412 euro. Altri titoli in calo includono Azimut (-1,26% a 21,98 euro), Prysmian (-1,20% a 62,54 euro), Ferrari (-1,10% a 438,90 euro) e Finecobank (-1,10% a 15,26 euro). Chiudono la lista Interpump Group (-1,09% a 38,24 euro) e Unicredit (-1,06% a 36,38 euro).
Perchè le Borse sono in caduta
Per le Borse europee si aspetta una giornata molto complessa, con cali generali e difficoltà per alcuni titoli a raggiungere il segno più. Tutto questo è causato dal crollo di ieri di Wall Street, a sua volta causato dai dati deludenti sul settore manifatturiero e sulle spese per le costruzioni negli Stati Uniti.
L’indice ISM manifatturiero, che valuta la performance del settore manifatturiero negli Stati Uniti, è rimasto in territorio di contrazione ad agosto, attestandosi a 47,2 punti, al di sotto delle aspettative di 47,9 punti, ma in leggero aumento rispetto ai 46,8 punti di luglio. Questo segna il ventunesimo mese di contrazione negli ultimi ventidue. Parallelamente, le spese per le costruzioni hanno registrato una diminuzione dello 0,3%, contrariamente alle previsioni del consenso che indicavano un incremento dello 0,1%. In attesa di conoscere i dati sulla disoccupazione americana in calendario venerdì 6 settembre, sui mercati è tornato a prevalere il pessimismo per una recessione dell’economia americana.
E a subire più di tutti questi dati è stato il settore tech, con Nvidia che ha toccato il -9%, causando un effetto a catena nelle altre aziende del settore. In queste ore poi negli uffici di Nvidia è arrivata una richiesta legalmente vincolante da parte dell’Antitrust americano per verificare se stiano sfruttando la loro posizione dominante per limitare l’accesso dei clienti a fornitori alternativi.
Ma non solo Wall Street: a perdere molti punti ieri c’è stato anche il Nikkei di Tokyo che ha perso il -4,2%, registrando la peggior seduta dal 5 agosto. Non aiutano i risultati di agosto 2024 riguardo la crescita del settore terziario in Cina, che ha mostrato segni di rallentamento. L’indice PMI dei servizi, elaborato da Caixin, è sceso a 51,6 punti, rispetto ai 52,1 punti registrati il mese precedente, e al di sotto delle aspettative degli analisti che prevedevano 51,9 punti.
Spread a 147 punti
In avvio di seduta si registrano acquisti sui titoli di Stato dell’Eurozona, con un conseguente calo dei rendimenti. Il rendimento del BTp decennale benchmark si attesta al 3,71%, in lieve flessione rispetto al 3,74% della chiusura di martedì. Parallelamente, il rendimento del Bund tedesco con la stessa scadenza è sceso al 2,23%. Lo spread tra BTp e Bund rimane stabile a 147 punti base, in linea con il livello registrato ieri sera.