Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNon è chiara, al momento, l’origine dell’incendio che nella tarda serata di ieri in un magazzino cinese di Milano ha causato la morte di tre giovani. Non è esclusa l’ipotesi di un rogo doloso. Da indiscrezioni pare che i titolari dell’attività commerciale avessero ricevuto minacce. Sull’accaduto indagano i carabinieri.È uno stabile basso, di due piani, ora completamente sventrato dalle fiamme, il magazzino andato a fuoco. Sul posto, stamani, terminato lo smistamento delle macerie incandescenti, ci sono i vigili del fuoco che stanno procedendo ai rilievi tecnici. Si deve infatti capire se le fiamme siano derivate da un’imperizia, o un corto circuito, o siano state appiccate. Per stabilirlo saranno fondamentali le perizie dei vigili del fuoco che riferiscono all’autorità giudiziaria. Sulla strada, via Cantoni, a Quarto Oggiaro, nella zona nord di Milano, ci sono ancora i mezzi dei pompieri e i carabinieri. Il portone in ferro appare sfondato dal calore, e il magazzino, piano terra e primo piano, è all’interno completamente distrutto anche se i muri sembrano integri. I tre cadaveri soni stati rimossi nella notte. Sul caso indaga il Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.Loading…La notizia dei tre giovani – due dei quali italiani di seconda generazione – morti nell’incendio è arrivata in pochi minuti nel quartiere di Chinatown. Secondo le prime informazioni, le vittime – tra cui due fratelli – appartenevano a famiglie note nella comunità, che prima, racconta un testimone, «avevano un ristorante e poi hanno comprato il magazzino, che non vendeva direttamente ma riforniva molti negozi al dettaglio». Le vittime sono due fratelli, un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 18, nati in Italia, e un 24enne residente a Torino e nato in Cina.