I contratti a prezzo fisso sul
mercato libero del gas risultano più convenienti rispetto a
quelli a prezzo variabile, situazione che invece si capovolge
nel settore dell’ energia elettrica, dove si risparmia di più
con le offerte legate all’ andamento del mercato.
I dati arrivano da Assoutenti che ha svolto una indagine
sulla base delle offerte pubblicate sull’apposito portale di
Arera-Acquirente Unico.
Per quanto riguarda il gas, considerando solo la migliore
offerta per i contratti a prezzo fisso oggi presente
sull’apposito portale, la bolletta di una famiglia con un
consumo di 1.100 metri cubi annui varia dai circa 1.180 euro di
chi risiede a Milano ai 1.350 euro annui di Roma – analizza
Assoutenti – La stessa famiglia, se sceglie il prezzo variabile,
spende dai 1.205 euro di Napoli agli oltre 1.370 euro di Palermo
e Catanzaro fino a sfiorare i 1.380 euro annui a Roma.
In media i contratti a prezzo variabile costano nelle
principali città monitorate tra il +2,2% e il +3% rispetto a
quelli a prezzo fisso.
Situazione del tutto inversa per l’energia elettrica: in
questo caso gli operatori (che per i contratti a prezzo fisso
applicano una migliore offerta identica in tutte le città,
mentre per il variabile diversificano tra nord e sud)
garantiscono maggiori risparmi con i contratti a prezzo
variabile, dove la minore spesa annua (considerando un consumo
pari a 2700 kWh annui) è compresa tra il -9% e il -11% rispetto
al fisso.
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