Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl governatore del Molise Francesco Roberti (Forza Italia) è indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta della Dda di Campobasso con complessivi 47 indagati ai quali nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. È lo stesso presidente della Regione a confermarlo dopo le voci insistenti su un suo coinvolgimento circolate nelle ultime ore. Con Roberti è indagata anche la moglie.L’inchiesta nella quale è coinvolto il governatore del Molise è suddivisa in diversi tronconi. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati (in tutto 45 persone e 2 società) sono molteplici: estorsione, traffico illecito di rifiuti, turbativa d’asta. L’inchiesta, che riguarda fatti accaduti tra il 2019 e il 2021, ha portato alla luce una serie di connessioni tra la malavita pugliese e molisana. Nelle oltre 100 pagine dell’avviso di conclusione indagini ci sono decine di episodi legati a estorsioni, traffico di droga, traffico illecito di materiali speciali e pericolosi, tra cui l’amianto, intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita locale. Dalle carte dell’inchiesta emerge la presenza costante della malavita pugliese sulla costa molisana. Roberti non è coinvolto nei tronconi legati alla criminalità organizzata ma esclusivamente alla parte delle indagini sui casi di presunta corruzione. La chiusura delle indagini è stata firmata dal sostituto procuratore Vittorio Gallucci e dallo stesso procuratore distrettuale Antimafia Nicola D’Angelo.Loading…Il presidente del Molise: «Ho sempre rispettato le leggi»«La vicenda in questione non riguarda il mio ruolo da Presidente della Giunta Regionale del Molise ,è per attività precedenti alla mia elezione. Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge». Così il governatore del Molise Francesco Roberti a proposito del suo coinvolgimento nell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso. «Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le necessarie informazioni utili – prosegue – a fare luce su ogni aspetto, affinché sia fatta piena chiarezza. Entro i 20 giorni previsti fornirò ogni dettaglio utile, per far sì che questa situazione possa risolversi rapidamente a conferma della correttezza del mio operato». Roberti ha chiesto di essere ascoltato «per ogni utile informazione finalizzata a chiudere questa situazione». «Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità – conclude -. Come sempre, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura».