“Il 7% della popolazione italiana
vive in territori dove non ci sono più agenzie bancarie: record
in Piemonte (13,8%), ma il fenomeno è particolarmente marcato
nel Mezzogiorno e nelle isole, dove l’11% degli abitanti non ha
uno sportello bancario ‘sotto casa’. La Campania è la prima
regione per numero di abitanti senza banca: 700mila”.
Lo afferma in una nota, Uncem, l’unione nazionale dei comuni
montani.
“Aumentano i prelievi di contanti – 1 miliardo di euro al
giorno – ma chiudono gli sportelli. Un disastro. Uno scandalo,
anche per le sigle sindacali che Uncem ha sempre supportato
nelle azioni per la salvaguardia degli sportelli. A poco sono
servite centinaia di lettere di Uncem, con l’indignazione dei
sindaci e dell’associazione, ad Abi, Consob, Banca d’Italia,
Istituti di credito. Banche che se ne vanno dai paesi, chiudono
fregandosene di istituzioni locali e comunità. E aumentano gli
utili. Paradossi. Cresce il rischio di allontanare milioni di
soggetti dal circuito legale della finanza e dell’economia.
A poco sono serviti anche i tavoli nazionali, al Mef, e le
interrogazioni parlamentari. Come Uncem – prosegue la nota –
siamo perplessi di fronte a questa impossibilità della politica,
delle istituzioni, di guidare un processo invertendo il trend.
Come è stato con Poste Italiane grazie alla legge 158/2017. Come
deve essere con le banche, anche ripensando i modelli di
erogazione dei servizi. Non basteranno intelligenza artificiale
e home banking, in territori alpini e appenninici ove il divario
digitale cresce”.
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