“Ci sarà spazio per tutti, anche per
quelle aziende di minori dimensioni ma che sono in grado di
offrire soluzioni ‘sartoriali’ e specializzate” in uno scenario
più aperto alla concorrenza e dove la tecnologia “avrà un ruolo
sempre maggiore”. Il presidente di Unirec, Marcello Grimaldi,
rassicura così sugli effetti della direttiva Ue sugli Npl che è
stata recepita in Italia e per la quale manca solo la normativa
Banca d’Italia, in arrivo nei prossimi mesi. “Ci sarà un
opportuno periodo per adeguarsi – spiega in una conversazione
telefonica – ed è positivo che, a differenza di altri paesi, il
dialogo con le istituzioni italiane abbia permesso di introdurre
alcune delle proposte avanzate nelle due consultazioni pubbliche
da parte degli operatori”.
Non è previsto quindi l’arrivo in massa di soggetti stranieri
nel campo del recupero crediti, alcuni dei quali peraltro già
sono presenti nel nostro paese. Le nuove norme permetteranno
inoltre una maggiore fluidità del mercato secondario dei crediti
per il mercato italiano che sta beneficiando anche di un
progressivo miglioramento dei tempi della giustizia civile dopo
anni in cui l’Italia era molto dietro nelle classifiche europee.
“Le nostre associate sono state sempre in grado di generare
risultati – sottolinea – ma la nuova normativa aiuterà”.
Il mercato italiano, dopo lo boom degli anni scorsi, ha visto
un progressivo smaltimento degli Npl dai bilanci delle banche
che hanno inoltre, da allora, ben gestito i flussi in entrata
tenendo sotto controllo l’ammontare delle sofferenze e la
percentuale sugli impieghi. La conseguenza dello smobilizzo è
stata anche la creazione di un vivace mercato secondario dei
crediti in Italia. Secondo i dati dell’ultimo rapporto Unirec,
nel 2023 lo stock di crediti affidati per il recupero alle
imprese associate a si è stabilizzato intorno alla cifra record
di 204,3 miliardi di euro, ancora in crescita rispetto allo
scorso anno (201 miliardi di euro). Una tendenza in linea con il
tasso di deterioramento dei crediti, che nel 2023 non ha subito
forti variazioni e si è attestato ai livelli minimi del
decennio.
Gli importi gestiti in Conto Terzi sono passati dai quasi
160 miliardi di euro del 2022 ai circa 174 miliardi del 2023,
attestandosi al valore massimo registrato nel quinquennio di
osservazione 2019-2023. Un dato in crescita (+8,7%) ma con una
variazione molto contenuta rispetto al quasi + 50% segnato nel
2022. Gli importi recuperati i conto terzi raggiungono il valore
massimo di 17 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022), con le
performance di recupero al 10%.
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