S’impenna il costo a carico del
ministero della Difesa britannico per l’acquisto dei celebri
colbacchi delle Royal Guards, altissimi copricapo neri fatti
tradizionalmente di pelo d’orso. Lo certificano gli ultimi dati
sui bilanci del dicastero, rilanciati in tono polemico dagli
animalisti di People for the Ethical Treatment of Animals
(Peta), che da tempo ne invocano vanamente l’abolizione.
Ciascun colbacco – simbolo dell’uniforme militare dei reparti
d’onore più in vista delle forze di Sua Maestà inestricabilmente
legato da secoli al rito del cambio della guardia a Buckingham
Palace – costa ormai 2040 sterline, secondo le cifre fornire
dalla Difesa su richiesta degli stessi attivisti in base agli
obblighi di legge del Freedom of Information act. Con un
incremento del 30% circa fra il 2022 e il 2023, a causa
dell’impennata dei prezzi sul mercato di riferimento, quello
canadese.
“Basta con lo spreco di risorse dei contribuenti per
l’acquisto di cappelli fatti uccidendo crudelmente degli
animali, è tempo di passare alle pellicce sintetiche”, ha
commentato Elisa Allen per conto di Peta.
A gennaio del 2023 un appello analogo era stato affidato
dagli stessi animalisti al popolare attore Stephen Fry, buon
‘amico’ dei reali di casa Windsor, il quale aveva richiamato la
nota sensibilità ambientalista di re Carlo III. Il ministero
della Difesa da parte sua si dice disposto a valutare potenziali
alternative, ma boccia le pellicce sintetiche per asserite
ragioni di “sicurezza e durata” rispetto agli “standard di
qualità richiesti”, oltre che di decoro e rispetto delle
tradizioni; non senza insistere sul fatto che tutti i colbacchi
di pelo d’orso in uso attualmente provengono da forme di “caccia
legale e autorizzata” in Canada.
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