E’ morto il leggendario attore
francese Alain Delon. Lo hanno comunicato i suoi figli alla Afp.
L’icona del cinema francese ed internazionale aveva 88 anni.
“Alain Fabien, Anouchka, Anthony, oltre che il suo cane Loubo,
hanno l’immensa pena di annunciare la dipartita di loro padre –
si legge nel comunicato – Si è spento serenamente nella sua casa
di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari… La
famiglia vi chiede di rispettare la propria intimità in questo
momento di lutto estremamente doloroso”.
I suoi primi film sono lontani dal successo, ma gli bastano per
farsi notare da René Clement che nel 1960 gli offre il ruolo
della vita: il giovane Tom Ripley in “Delitto in pieno sole” dal
romanzo di Patricia Highsmith. E’ un autentica esplosione, un
terremoto artistico e commerciale che nella vita di Alain Delon
si lega alla travolgente passione per Romy Schneider, conosciuta
due anni prima sul set di “L’amante pura”. Insieme i due
conquistano in breve tempo Parigi, la Francia, il cinema, la
notorietà. Tornato in Italia, nello stesso 1960, trova la
conferma artistica grazie a Luchino Visconti in “Rocco e i suoi
fratelli”, per poi incontrare Michelangelo Antonioni
(“L’eclisse”, 1962) e trionfare con “Il Gattopardo” (Palma d’oro
a Cannes nel 1963). Nello stesso anno corona il sogno infantile
di rivaleggiare con Jean Gabin grazie a Henri Verneuil che lo
dirige in “Colpo grosso al casinò” e lo inizia al genere del
“polar” (incrocio di noir e poliziesco) che sarà il marchio di
fabbrica per tutta la carriera. La lista dei suoi film (e
successi) per i vent’anni successivi e’ impressionante: basti
pensare al sodalizio con Jean-Pierre Melville (da “Frank
Costello” a “I senza nome”), alla rivalità spettacolare con
Belmondo (“Borsalino”), alla sequela infinita di capolavori di
genere diretti da Jacques Deray, tra cui spicca, nel 1969, il
nuovo incontro artistico con Romy Schneider (da cui si e’
separato nella vita) in “La piscina”. Attore poliedrico, dal
fisico atletico che esalta in titoli di cappa&spada come “Il
tulipano nero” o “Zorro” del nostro Duccio Tessari, lavoratore
frenetico (più di 80 film come attore, 30 come produttore, due
come regista), Delon conserva però una segreta passione per il
cinema d’autore con incursioni memorabili come “La prima notte
di quiete” di Valerio Zurlini (1972), “Mr. Klein” di Joseph
Losey (1976), “Un amore di Swann” di Volker Schlondorff (1984),
“Nouvelle Vague” di Jean-Luc Godard (1990).
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