Su 736 aziende ispezionate nei primi
dieci giorni di agosto, circa il 40% non aveva valutato o
implementato le misure di prevenzione specifiche contro il
caldo. E’ il bilancio dei controlli dell’Ispettorato nazionale
del lavoro, impegnato da fine luglio a fine agosto in una
campagna di vigilanza straordinaria per monitorare i rischi
lavorativi legati all’esposizione al caldo. Sotto la lente
dell’agenzia alcuni settori considerati più a rischio: cantieri
edili (457 aziende ispezionate), cantieri stradali (70 aziende),
agricoltura(181 aziende) e settore florovivaistico (28 aziende).
Tra le violazioni più rilevanti troviamo la mancata valutazione
del rischio microclima, la mancanza di verifica d’idoneità del
Pos (Piano operativo di sicurezza) al Psc (Piano di Sicurezza e
Coordinamento) da parte del committente e la mancata fornitura
ai lavoratori di specifiche misure di protezione contro le
influenze atmosferiche.
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