Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaLe famiglie beneficiarie dell’assegno unico universale – in tutto oltre 5,9 milioni di nuclei per un totale di 9,4 milioni di figli – hanno ancora meno di 20 giorni di tempo per rinnovare l’Isee, l’indicatore della situazione economica che fotografa redditi e patrimoni e modula gli importi spettanti in base al numero dei componenti.Altrimenti, a partire dalla mensilità di marzo, verrà erogata solo la quota minima dell’assegno unico, innalzata per il 2025 dello 0,8 per cento – per l’adeguamento annuale al costo della vita previsto per legge su tutti gli importi della misura -, quindi pari a 57,5 euro mensili per ciascun figlio a carico under 21.Loading…I tempi strettiMeno di 20 giorni non sono pochi, ma bisogna affrettarsi. L’Inps, infatti, sta rilasciando le attestazioni Isee con tempi più lunghi rispetto al solito: i Caf segnalano ritardi fino a 10-15 giorni in media per ottenere un Isee ordinario, dal momento dell’invio della Dsu (la dichiarazione sostitutiva unica con tutti i dati necessari del nucleo familiare richiedente); mentre gli anni scorsi la tempistica media di rilascio si fermava intorno ai 3-4 giorni.«Al momento l’80% delle pratiche richiede una decina di giorni per concludersi, ma qualcuna anche di più», racconta Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf. In queste ore gli intermediari restano in attesa di un riscontro ufficiale dall’Inps, altrimenti saranno costretti a segnalare il rischio di eventuali ricadute sulle prestazioni sociali vincolate al rilascio dell’indicatore.Ad esempio, per quanto riguarda l’assegno unico, al momento oltre la metà dei beneficiari (il 51%, pari a 4,87 milioni di figli raggiunti dalla misura) riceve la quota massima che nel 2025 sforerà i 200 euro mensili, per la precisione 201 euro per figlio minorenne a carico e 97,7 tra i 18 e i 21 anni con Isee sotto i 17.227 euro. E solo il 18% circa riceve invece la quota minima, spettante in assenza di Isee in corso di validità oppure con Isee superiore a 45.939 euro. Questi ultimi, a partire da marzo, potrebbero aumentare in caso di mancato aggiornamento dell’indicatore entro il prossimo 28 febbraio. A quel punto sarà necessario ottenere l’Isee entro e non oltre il 30 giugno, per vedersi comunque riconosciuti gli importi arretrati.