“Inequivocabilmente non ero
presente in casa quando Meredith è stata assassinata, non sono
stata coinvolta e non so più di quanto si possa dedurre dalle
prove”: Amanda Knox torna a ribadire la sua totale estraneità a
tutte le vicende legate all’omicidio di Meredith Kercher
compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007. Lo ha
fatto con una serie di post su X con i quali critica la sentenza
della Corte d’assise d’appello di Firenze che l’ha condanna per
la calunnia a Patrick Lumumba. “State tranquilli: tornerò in
Cassazione per combattere questa cosa” assicura alla fine del
suo intervento.
“Sentire un giudice proporre argomentazioni illogiche,
presentare falsità come fatti ed etichettarmi come bugiarda –
afferma tra l’altro Knox -, mi spinge anche a continuare a
lottare, perché la polizia dovrebbe essere ritenuta responsabile
dei suoi abusi di potere”.
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