“Nello spazio, nessuno può sentirti
urlare” e dunque la paura é ancora più grande. Questa la
premessa.
Per quanto riguarda invece la collocazione temporale Alien
Romulus, in sala il 14 agosto distribuito da The Walt Disney
Company Italia, è il settimo capitolo della saga di Alien
creata da Ridley Scott oltre quarant’anni fa, ovvero un midquel
ambientato cronologicamente tra Alien (1979) e Aliens – Scontro
finale (1986).
Dietro la macchina da presa il regista e sceneggiatore Fede
Alvarez (La casa, Man in the Dark) che ha voluto riportare alle
origini la storia: rovistando in una stazione spaziale
abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori dello spazio si
trova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante
dell’universo.
Stiamo parlando dello Xenomorfo, l’esemplare più perfetto
dell’universo, nonché l’arma definitiva: ha acido concentrato al
posto del sangue, non ha bisogno di cibo e può sopravvivere in
qualsiasi atmosfera. Ha poi una forma umanoide e scheletrica,
con una testa cilindrica allungata e una coda ossea.
Va detto che Alvarez ha voluto utilizzare effetti speciali
vecchio stile per creare lo Xenomorfo in Alien Romulus. Come
riferisce il team di Legacy, sono stati creati ben quattro Xeno
completi, che hanno richiesto il lavoro di ottanta artisti
digitali, concept artist, creatori di stampi, scultori, pittori
ed esperti di robotica. Tutti hanno lavorato partendo da concept
generali di design che rendono i quattro Xeno completamente
funzionanti.
Ma tornano in questo film, di cui è appena uscito il trailer
ufficiale, anche i Facehugger.
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