“Il dialogo strategico ha, sin qui, evitato un nuovo olocausto nucleare. Occorre impedire che la logica dello scontro porti a imboccare sentieri forieri soltanto di indicibili sofferenze, lutti e distruzione. Le minacce si vanno moltiplicando, con lo sviluppo di arsenali la cui unica giustificazione appare quella dell’aggressione e della dominazione e non della difesa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i sopravvissuti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
“La Repubblica Italiana condanna fermamente queste pericolose derive” sull’uso degli ordigni nucleari. “Occorre ribadire, con determinazione inequivocabile, che una guerra nucleare non può essere vinta da alcuno e non deve mai essere combattuta. Le potenze nucleari, soprattutto quelle che siedono quali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, non possono esimersi dal rispettare gli obblighi che hanno concorso a definire”, ha proseguito il capo dello Stato.
“Desidero ringraziare il Giappone – ha aggiunto Mattarella – per il ruolo di primo piano nel dibattito globale sul disarmo nucleare. Una posizione che affonda le sue radici nell’esperienza sconvolgente della devastazione atomica. Non è un caso che durante la presidenza giapponese del G7 i leader mondiali abbiano adottato la Visione di Hiroshima sul disarmo nucleare, riaffermando con fermezza l’auspicio di un mondo libero da tali minacce. L’Italia abbraccia con convinzione tale percorso e rinnova il suo impegno nella piena realizzazione dell’Articolo VI del Trattato di Non Proliferazione. Roma riconosce l’urgenza di un’azione condivisa che coinvolga necessariamente tutte le potenze nucleari”.
Il presidente della Repubblica ha quindi sottolineato che “la Federazione Russa, in particolare si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare, a cui si aggiungono il blocco dei lavori del Trattato di Non Proliferazione, il ritiro dalla ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari e le minacce rivolte all’Ucraina, instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale”.
Per Mattarella “oggi l’architettura del disarmo e della stessa non proliferazione delle armi di distruzione di massa appare minata da irresponsabili retoriche di conflitto, quando non dai conflitti in atto. Minacce di ricorso agli ordigni nucleari sono pronunciate con sconsideratezza inquietante. Sono in gioco i destini dell’umanità”.
“Il tabù nucleare – pilastro nei rapporti internazionali per decenni – viene eroso, pubblicizzando l’esistenza di armamenti atomici di cui si sottolinea la portata “limitata”, controllabile, asseritamente circoscritta a singoli teatri di operazioni e, dunque, implicitamente suggerendo la loro accettabilità nell’ambito di guerre che si pretenderebbero locali”, ha concluso.
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