Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaGestire la propria identità digitale, navigare in rete, riconoscere le fake news, effettuare chiamate o videochiamate, fare acquisti online, utilizzare i propri servizi bancari, l’App IO o accedere all’Anagrafe della Popolazione Residente: sono alcune delle attività che impegnano i “facilitatori digitali” in tutta Italia grazie alla Rete Nazionale dei Punti di Facilitazione. L’obiettivo è accompagnare almeno 2 milioni di persone verso un uso più consapevole della tecnologia entro il 2026. «Grazie ai fondi del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, abbiamo già attivato 2.800 punti in tutta Italia, offrendo un supporto concreto per accedere ai servizi online e sviluppare competenze digitali di base» ha spiegato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti.A che punto siamo? A questo link è possibile consultare la Mappa dei punti di facilitazione. È possibile selezionare l’area geografica di proprio interesse, e individuare quella più vicina. Se nella zona di chie effettua la ricerca non è ancora presente un Punto Digitale Facile, viene spiegato nel sito, è possibile cominque visualizzare altri punti di facilitazione.Loading…L’obiettivo è attivare e consolidare una rete capillare di oltre 3.000 punti “Digitale Facile” su tutto il territorio nazionale, in sedi regionali, comunali, presidi sanitari ed enti del terzo settore.La campagna “Punti digitale facile” Il tutto rientra nella campagna “Punti Digitale Facile”, un’iniziativa che punta a rafforzare le competenze digitali di base dei cittadini italiani, facilitando l’accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e migliorando la qualità della vita attraverso l’uso consapevole delle tecnologie. L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, investimento 7 della Missione 1 del Pnrr ed è destinata a supportare le fasce della popolazione più esposte ai rischi del digital divide culturale che attualmente allontana l’Italia dalla media europea e vede solo il 46% della popolazione in possesso delle competenze digitali di base, a fronte del 54% della media Ue. Il budget a disposizione è di 135 milioni di euro.I facilitatori digitaliPresso i Punti di facilitazione vengono formati i facilitatori digitali. Hanno il compito di individuare le esigenze dei singoIi cittadini neII’utiIizzo dei servizi digitali e di Internet in generale, e a fornire loro supporto e orientamento. I facilitatorio digitale possono essere: una persona dell’ente, che si occupa di trasformazione digitale o di erogare un servizio a persone digitalmente escluse o con basse competenze digitali; un professionista, per esempio un formatore o facilitatore di professione, oppure uno specialista Ict; un volontario, che presta servizio, per esempio, presso una biblioteca o un centro associativo, oppure impegnato nell’anno di Servizio civile. I facilitatori digitali hanno la funzione di aiutare le persone che si recano presso i Punti digitale facile a navigare nel mondo delle tecnologie digitali e di Internet e a sviluppare le loro competenze digitali.